>ROMANIA: SONDAGGIO, UN ROMENO SU DUE RIMPIANGE COMUNISMO
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ROMANIA: SONDAGGIO, UN ROMENO SU DUE RIMPIANGE COMUNISMO
(ANSA) – BUCAREST, 23 SET – Un romeno su due ritiene che si vivesse meglio durante il regime comunista, crollato nel dicembre 1989: lo stima un sondaggio commissionato dall’Istituto per l’investigazione dei crimini del comunismo e la memoria dell’esilio romeno (Iiccmer).
I risultati del sondaggio, condotto dall’agenzia Csop e divulgato oggi, indicano inoltre che il 25% dei romeni e’ convinto l’ex dittatore Nicolae Ceausescu abbia fatto del bene al Paese, contro il 15% di avviso opposto. Il 40% degli intervistati definisce comunque criminale il regime comunista. Inoltre, il 75% considera che gli ex agenti e collaboratori della Securitate, la famigerata polizia politica comunista, non dovrebbero piu’ ricoprire incarichi pubblichi o dovrebbero dimettersi se ne rivestono. Intervistato dalla radio pubblica Romania Actualitati, il direttore dell’Iiccmer, Adrian Cioflanca, ha spiegato che dal sondaggio risulta che la gente
non condanna il comunismo nel suo insieme ma solo certi aspetti, che confronta col presente, come le case o i posti di lavoro che il regime assicurava alla popolazione. (ANSA).
Apc-Romania/ Per un romeno su due si stava meglio sotto comunismo
Sondaggio rileva grandi timori per situazione economica
Bucarest, 23 set. (Apcom-Nuova Europa) – In Romania resiste la nostalgia per il comunismo: un cittadino su due dichiara che si viveva meglio prima del dicembre 1989, contro un 23% che ritiene fosse peggio e un 14% che non vede nessuna differenza. E’ questo il risultato di un sondaggio realizzato dall’Istituto di indagini sui crimini el comunismo e dall’istituto CSOP.
Dal sondaggio si evince che la visione rosea del passato frutto dei timori per il presente, essenzialmente di natura economica: il 62% oggi preoccupato dall’instabilit del panorama lavorativo, dal livello di vita (26%), e dall’accesso alla proprietà (19%).
L’aspetto più negativo del comunismo risulta la mancanza di libertà, citata dal 69% dei consultati. Ma per il 23% l’ex dittatore Nicolae Ceausescu “ha fatto del bene” alla Romania.
>Fonte: Balkan Insight
http://www.balkaninsight.com/en/main/news/29691/
IMF Begins Review Mission in Romania
Bucharest | 26 July 2010 | Marian Chiriac

An International Monetary Fund team on Monday started talks with Romanian authorities over drastic action to cut back public spending following a €20 billion bailout package signed last spring.
The mission comes four weeks after an austerity plan, including cuts to the workforce and a 25 per cent slash in public sector wages, became effective.
The government had also planned to cut pensions by 15 per cent, but the Constitutional Court ruled the measure anti-constitutional, forcing authorities to raise the VAT tax on goods and services instead.
“We are confident that Romania will comply with all requirements and a new installment of help from the IMF and European Union will be disbursed soon,” said Finance Minister Sebastian Vladescu.
Following the IMF review, Romania should receive the sixth disbursement of its loan, worth €900 million.
>Il fiancheggiatore
> Fonte: ANSA
Fiat: Bonanni, attenti a Fiom
Da azienda buona premessa per Pomigliano e Italia
21 luglio, 13:32
(ANSA) – ROMA, 21 LUG – ‘Azienda e lavoratori stiano attenti a non cadere alla trappola della Fiom’, cosi’ il segretario generale della Cisl Bonanni. ‘La Fiom ha interesse a creare contrasti e a spingere alcuni lavoratori e l’azienda a comportamenti esasperati’, ha spiegato Bonanni, in riferimento agli ultimi licenziamenti di dipendenti del Lingotto. I conti economici presentati dalla Fiat ‘sono una buona premessa, non solo per Pomigliano, ma per il piano generale della Fiat in Italia’, ha aggiunto.
>Il partito democratico contro la FIOM
Pd, lettera a Zavoli: “Troppa Fiom nell’informazione su Pomigliano”
Lettera al Zavoli da alcuni senatori Pd: “L’informazione in Rai è sbilanciata. Troppo spazio alla Fiom nella trattativa con la Fiat”. Adelante, companeros!
Uno col cappello di cartone sulla testa legge una lettera del Pd, e ci legge: “Caro Presidente, è nostro dovere segnalarLe una palese mancanza di rispetto circa l’informazione“. Incontenibile. Impossibile non fremere. Le mani stringono lo strumento infernale, pronte a far festa: vuoi vedere che..
Uno continua a leggere. “L’informazione sul mondo sindacale nella sua interezza da parte di tutti i principali telegiornali RAI e in particolare del TG3 nell’informare sull’accordo alla FIAT di Pomigliano“. Ah, vabè, uno dice. Non riassume esattamente proprio tutto il cancro del quale la tv di stato soffre, ma ok. E’ vero. I media si sono sbilanciati parecchio, in questi giorni, sul referendum. Legge…
Uno sta, come quando un vecchietto mite, col berretto, viene umiliato: il vecchietto prende il copricapo, lo porta a sè con entrambe le mani, abbassa la testa. Intanto ascolta la ramanzina. O, al limite, continua a leggere la nota dei senatori Pd.
Comunque eccoli, per chi li stesse cercando. Sono i compagni del Pd, quelli di Gifuni. Quelli che hanno firmato questa lettera che – ne siamo certi – farà tremare i potenti, gli arroganti, gli impostori e i subdoli governi travestiti da piscina traboccante di analcolico biondo. Eccoli, in ordine sparso, i nostri eroi: Benedetto Adragna, Emanuela Baio, Franca Biondelli, Carlo Chiurazzi, Lucio Alessio D’Ubaldo, Mariapia Garavaglia, Antonino Papania e Paolo Rossi. Adelante!
U‘
>Ha avuto ragione lui. Non sono incazzato ma definitivamente rassegnato
>”E il futuro della Cosa nata a sinistra? È evidente che molto dipenderà dal risultato elettorale, ma il presidente della Camera lo vede comunque unitario: «Un soggetto unico, democratico e partecipato». Dentro il quale il comunismo sarà una «tendenza culturale». Al pari di quella «ecologista e femminista»”
Firmato: Fausto Bertinotti (aprile 2008)
“[…]A tal fine la Federazione riconosce e valorizza le diverse identità politico-culturali che sono maturate nell’ambito del movimento operaio, del movimento socialista e comunista, del movimento ambientalista, del movimento femminista, GLBTQ e dei diritti civili ed in generale nelle lotte per la libertà e giustizia che si sono espresse nel movimento altermondialista”
Dal manifesto politico della federazione della sinistra
>Boffo secondo Feltri
>-Boffo/ Feltri: Fu una bagatella, non uno scandalo
“Ammirazione per direttore, potrebbe ancora stare al suo posto”
Roma, 4 dic. (Apcom) – In tutta la vicenda che lo ha riguardato
“Dino Boffo ha tenuto un atteggiamento sobrio e dignitoso che non
pu che suscitare ammirazione”. Anche se il caso non sarebbe
scoppiato “se Boffo invece di secretare il fascicolo lo avesse
reso pubblico, consentendo di verificare attraverso le carte che
si trattava di una bagatella e non di uno scandalo”. Lo scrive
oggi il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, che sulla prima
pagina del suo quotidiano afferma che “il caso chiuso” e
riconosce che Boffo, “giornalista prestigioso e apprezzato”, “da
quelle carte non risulta implicato in vicende omosessuali”, e in
esse “tantomeno si parla di omosessuale attenzionato”. Questa “
la verit, e oggi Boffo sarebbe ancora al vertice di Avvenire”.
L’occasione per Feltri la richiesta di chiarimenti di una
lettrice alla quale il direttore del ‘Giornale’ spiega che il suo
‘scoop’ in realt non era tale in quanto un settimanale aveva gi
pubblicato la notizia e che la risonanza dipese dal “risvolto
politico: era un periodo di fuochi d’artificio sui presunti
eccessi amorosi di Berlusconi e il cosiddetto dibattito politico
aveva lasciato il posto al gossip usato contro il premier anche
in tv, oltre che sulla stampa nazionale e internazionale. Persino
l’Avvenire, di solito pacato e riflessivo, cedette alla
tentazione – scrive ancora Feltri – di lanciare un paio di
petardi: niente di eccezionale, per carit, ma quei petardi
produssero un effetto sonoro rilevante. Nonostante ci – assicura
il direttore del quotidiano milanese – non mi sarei occupato di
Dino Boffo se non mi fosse stata consegnata da un informatore
attendibile, direi insospettabile, la fotocopia del casellario giudiziario che recava la condanna del direttore a una contravvenzione per molestie telefoniche. Insieme con un secondo
documento (una nota) che riassumeva la motivazione della condanna. La ricostruzione dei fatti descritti nella nota oggi posso dire – ammette Feltri – non corrisponde al contenuto degli
atti processuali”. Tuttavia, all’epoca dei fatti, “giudicammo
interessante il caso per cercare di dimostrare che tutti noi
faremmo meglio a non speculare sul privato degli altri, perch
anche il nostro, se scandagliato, non risulta mai perfetto”.