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>Guerra in Caucaso, rapporto Ocse avvalora versione russa: fu la Georgia ad attaccare
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Il Cremlino aveva ragione. A tre mesi esatti dall’inizio della guerra nel Caucaso, “nuovi resoconti dai osservatori militari indipendenti sullo scoppio del conflitto tra Georgia e Russia mettono in dubbio le asserzioni di Tbilisi, che sostiene di avere agito per difendersi da un’aggressione dei separatisti e della Russia”. Lo scrive il New York Times.
In un lungo e dettagliato articolo in prima pagina, il quotidiano americano agomenta che “i resoconti suggeriscono che l’inesperto esercito georgiano attaccò la capitale separatista
Tskhinvali, isolata, il 7 agosto, aprendo indiscriminatamente il fuoco con artiglieria e missili, mettendo a repentaglio la vita di civili, dei peacekeepers russi e di osservatori indifesi”.
Letti gli sviluppi dell’indagine – non ancora conclusa – di un team internazionale all’opera con mandato Osce (Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa), il NYT, in
pratica, avalla la versione russa dei fatti sull’inizio della guerra. Il quotidiano riporta anche i commenti dubbiosi del governo georgiano, che lascia intendere di non trovare affidabile
la ricostruzione. “Chi stava contando le esplosioni? Suona un po’ strano”, dice il viceministro degli Esteri Giga Bokeria, poco convinto dai numeri: colpi di artiglieria e razzi a intervalli di
15-20 secondi e almeno 48 finiti nel giro della prima ora di bombardamenti in zone abitate da civili.
Ma un’accurata cronologia tratta dai documenti stilati nel corso dell’indagine lascia effettivamente pochi dubbi su chi abbia lanciato la prima operazione militare.
Sull’intricata vicenda, che ha visto Mosca e Tbilisi lanciarsi accuse reciproche per mesi, l’Osce preferisce per ora restare cauta e non commentare, anche perché il rislutato dell’inchiesta non è stata ancora ufficializzata. Il New York Times fa notare che la squadra al lavoro comprende un finlandese, un bielorusso e anche un polaccco, non facilmente sospettabile di posizioni filorusse.
>Informazione?
>Dal sito di Luttazzi (www.danieleluttazzi.it)
Caro Daniele,
sono un ricercatore in chimica al Royal Institute of Technology di Stoccolma. Le lettere che hai pubblicato dicono giá praticamente tutto quello che penso, ti scrivo per segnalare un’altra forma di GGM [Giornalismo Geneticamente Modificato NdA]: la traduzione inesatta.
Oggi il sito del Corriere riporta allegramente che il Guardian avrebbe scritto:
“la controversia è «senza precedenti in un Paese dove normalmente non vengono mosse critiche alla Chiesa cattolica romana” (il virgolettato é loro e a casa mia significa traduzione letterale). Guarda un po’, John Hooper invece scrive sul sito del Guardian che:
«The controversy was unparalleled in a country where criticism of the Roman Catholic church is normally muted.» che occhio e croce si traduce con:
la controversia è senza precedenti in un Paese dove normalmente le critiche alla Chiesa cattolica romana VENGONO ZITTITE.
Infatti, come volevasi dimostrare.
I miei omaggi
Tom
Links:
http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_16/papa_stampa_estera_12872ea4-c446-11dc-8fe5-0003ba99c667.shtml
http://education.guardian.co.uk/higher/worldwide/story/0,,2241497,00.html
>Bin Laden è stato ammazzato?
>Riporto questo articolo sconvolgente dal Sito di Giulietto Chiesa (www.giuliettochiesa.it).
http://www.giuliettochiesa.it/modules.php?name=News&file=article&sid=306
Il video cui Giulietto Chiesa fa riferimento è lo trovate qui:
http://www.youtube.com/watch?v=oIO8B6fpFSQ
tra il minuto 6.05 e 6.10 dell’intervista la Bhutto afferma che Bin Laden è stato assassinato.
Buona lettura.
(*) OSAMA BIN LADEN E’ STATO AMMAZZATO
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di Giulietto Chiesa – 14-1-08 *Dovrei mettere il punto interrogativo, per prudenza. Io non l’ho visto, non ho le prove. Ma chi lo dice è stata ammazzata e non era l’ultima arrivata sulla scena pachistana. E la sua morte, molto recente, mi pare come una conferma indiretta della validità della sua rivelazione. Per questo non metto il punto interrogativo. Lo mettano i maestri del giornalismo – italiano e mondiale – che hanno taciuto, insieme alle mille verità dell’11 settembre, anche questa notizia. Per oltre due mesi. Esattamente per due mesi e 11 giorni. Perchè questa notizia, con la “N” maiuscola, risale al 2 novembre 2007. |
L’autrice si chiamava Benazir Bhutto. Il luogo della rivelazione il programma in lingua inglese di Al Jazeera “Over the World” condotto da David Frost, che appunto commenta con Benazir l’attentato dell’ottobre precedente che aveva fatto 158 morti, al suo primo ritorno in patria (clicca sulla foto per vedere il video). |