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Archive for novembre 2008

>La Georgia potrebbe avere messo in scena la sparatoria su Kaczynski

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Fonte: Euobserver.com

Georgia ‘may have staged’ Kaczynski shooting

PHILIPPA RUNNER

Today @ 09:59 CET

EUOBSERVER / BRUSSELS – Georgia may have staged the shooting of a convoy carrying the Polish and Georgian presidents, say leaked Polish security service reports.

South Ossetian paramilitaries fired shots near a motorcade carrying Polish President Lech Kaczynski and Georgian President Mikhail Saakashvili to the border of the disputed Akhalgori district last weekend.

The incident in Akhalgori originally discredited Russia (Photo: president.pl)

The incident highlighted the continuing presence of Russian-backed forces deep inside Georgia in violation of earlier peace treaties, but its impact has been dulled by suspicions that Tbilisi set up the events.

“At the current time and on the basis of the information obtained, the most likely scenario is that the situation may have been created by the Georgian side,” a leaked Situation Report by the Polish Internal Security Agency, the ABW, published in the Dziennik daily on Thursday (27 November), says.

The report points out that the Akhalgori visit was not consulted with Polish security services, that Mr Saakashvili stopped the convoy and asked Mr Kaczysnki to step outside the car near the checkpoint and that the Georgian president and his men showed no signs of distress when the shots rang out.

The ABW cites the “difficult situation of the Georgian president with the strengthening internal opposition in the country,” as a potential motive for any stunt.

The ABW report could further damage Tbilisi’s reputation among EU decision makers, amid a growing consensus in Brussels that Mr Saakashvili’s government was partly-responsible for the August war and has eroded its own democratic legitimacy by quashing opposition in the run up to the conflict.

Meanwhile, Polish President Lech Kaczynski has in an open letter urged the European Commission to take a tougher line on Russia.

“It is evident today that Russia is ignoring its earlier commitments, which has sadly met with an inadequately firm reaction from our side,” Mr Kazcynski wrote to European Commission head Jose Manuel Barroso on Thursday (27 November).

“This is a test to see if we can contain resurgent imperialism …it is a test of the Western world’s readiness to take a firm stance, when peace, democratic values and the respect for a people’s right to self-determination are under threat.”

Mr Kaczynski’s statement comes after the commission earlier this month pushed to restart talks on a new partnership treaty with Russia, despite Russia’s violation of commitments on withdrawing forces from the EU’s little neighbour.

The EU-Russia talks – focusing on trade and energy – will formally restart on Tuesday, but a series of low-level preparatory meetings is already under way.

Written by eneaminghetti

novembre 28, 2008 at 3:50 PM

>Saakashvili ammette

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>Apc-* Georgia/ Saakashvili ammette di avere attaccato per primo
Il presidente georgiano davanti a commissione parlamentare

Roma, 28 nov. (Apcom – Nuova Europa) – Il presidente georgiano
Mikheil Saakashvili ha ammesso per la prima volta di avere fatto
fatto il primo passo nel conflitto caucasico della scorsa estate.
L’ammissione de facto, pubblica, è avvenuta davanti alla
commissione parlamentare georgiana che indaga sulla guerra
russo-georgiana di agosto.

“La questione non è se la Georgia ha iniziato le azioni
militari. Ammettiamo di avere lanciato quelle azioni, ma avevamo
forse un’altra scelta mentre i nostri cittadini venivano
uccisi?”, ha detto Saakashvili, sostenendo che non si può parlare
dell’intervento in Ossezia del Sud come guerra, perchè “abbiamo
tentato di piegare l’intervento (russo, ndr.) e stavamo
combattendo sul nostro stesso territorio. Non un singolo soldato
georgiano ha messo piede su suolo straniero”. Le parole del capo
di stato georgiano sono riferite dalle agenzie di stampa russe,
che seguono in diretta la deposizione.

Il ragionamento di Saakashvili si basa sul considerare l’Ossezia
del Sud una regione autonoma, ma parte integrante della Georgia.
Tuttavia il presidente in precedenza ha sostenuto che le truppe
russe erano già in Ossezia del Sud quando lui ha dato l’ordine di
attaccare la regione separatista. Oggi, invece, Saakashvili ha
detto che “centinaia di carri (russi) e veicoli pesanti” si
trovavano il 7 agosto alla frontiera con la Georgia, quindi si
trattato di un attacco ‘preventivo’. “In tali condizioni, se mi
chiedete se la Georgia doveva lanciare azioni militari contro
tali posizioni di tiro, la risposta è sì”.

Written by eneaminghetti

novembre 28, 2008 at 3:45 PM

>Guerra in Caucaso, rapporto Ocse avvalora versione russa: fu la Georgia ad attaccare

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Guerra in Caucaso, rapporto Ocse avvalora versione russa: fu la Georgia ad attaccare
Ossezia del sud, un tank russo

Ossezia del sud, un tank russo

Il Cremlino aveva ragione. A tre mesi esatti dall’inizio della guerra nel Caucaso, “nuovi resoconti dai osservatori militari indipendenti sullo scoppio del conflitto tra Georgia e Russia mettono in dubbio le asserzioni di Tbilisi, che sostiene di avere agito per difendersi da un’aggressione dei separatisti e della Russia”. Lo scrive il New York Times.

In un lungo e dettagliato articolo in prima pagina, il quotidiano americano agomenta che “i resoconti suggeriscono che l’inesperto esercito georgiano attaccò la capitale separatista
Tskhinvali, isolata, il 7 agosto, aprendo indiscriminatamente il fuoco con artiglieria e missili, mettendo a repentaglio la vita di civili, dei peacekeepers russi e di osservatori indifesi”.

Letti gli sviluppi dell’indagine – non ancora conclusa – di un team internazionale all’opera con mandato Osce (Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa), il NYT, in
pratica, avalla la versione russa dei fatti sull’inizio della guerra. Il quotidiano riporta anche i commenti dubbiosi del governo georgiano, che lascia intendere di non trovare affidabile
la ricostruzione. “Chi stava contando le esplosioni? Suona un po’ strano”, dice il viceministro degli Esteri Giga Bokeria, poco convinto dai numeri: colpi di artiglieria e razzi a intervalli di
15-20 secondi e almeno 48 finiti nel giro della prima ora di bombardamenti in zone abitate da civili.

Ma un’accurata cronologia tratta dai documenti stilati nel corso dell’indagine lascia effettivamente pochi dubbi su chi abbia lanciato la prima operazione militare.

Sull’intricata vicenda, che ha visto Mosca e Tbilisi lanciarsi accuse reciproche per mesi, l’Osce preferisce per ora restare cauta e non commentare, anche perché il rislutato dell’inchiesta non è stata ancora ufficializzata. Il New York Times fa notare che la squadra al lavoro comprende un finlandese, un bielorusso e anche un polaccco, non facilmente sospettabile di posizioni filorusse.

Written by eneaminghetti

novembre 7, 2008 at 10:24 am

>Scissione??

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>SINISTRA. DILIBERTO: PUNTIAMO A NUOVO PARTICO COMUNISTA CON PRC

(DIRE) Roma, 5 nov. – “Un partito riunificato sotto le insegne
comuniste”, con queste parole Oliviero Diliberto si riferisce al
rapporto con il Prc nell’anticipazione su “Rinascita on line”
dell’intervista che sara’ domani in edicola su “rinascita”,
settimanale del Pdci.
Questa riunificazione, dice Diliberto, “puo’ rappresentare un
punto di riferimento per le nuove generazioni che positivamente
stanno tornando in piazza a lottare, penso al movimento degli
studenti e alle occupazioni. D’altro canto vi e’ un’urgenza
dettata dalle cose. In Italia si sta verificando un processo di
involuzione autoritaria che e’ molto preoccupante. Le voci
dissonanti sono davvero poche. E allora quelle poche devono
riunificarsi”.

Apc-Prc/ Giordano: Se Ferrero si allea con Diliberto e’ scissione
All’Unità: “Unire a sinistra chi ci sta. Primarie per le liste”

Roma, 5 nov. (Apcom) – La scissione di Rifondazione non è più un
tabù, e Franco Giordano ne parla apertamente in una intervista
all’Unità: “Non possiamo coltivare micro intese – dice l’ex
segretario del Prc – se Ferrero cerca di allearsi con Diliberto,
chiudendo il recinto e così la partita, significa che vuole la
scissione dentro Rifondazione”.

Alla vigilia del lancio dell’associazione unitaria che dovrebbe
fare da incubatrice al nuovo partito di sinistra, Giordano
rilancia la questione dell’unità a sinistra
“in-di-pen-den-te-men-te”, scandisce, “dalla legge elettorale.
Proponiamo la densità maggiore possibile a sinistra del Pd. Chi
ci sta”.

Quanto alle ricadute sulle liste per le elezioni europee, le
scelte vanno fatte “nel modo più democratico che conosco: con le
primarie”, spiega Giordano.

Written by eneaminghetti

novembre 5, 2008 at 4:55 PM

Pubblicato su diliberto, giordano, pdci, prc, scissione

>Scissione??

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>SINISTRA. DILIBERTO: PUNTIAMO A NUOVO PARTICO COMUNISTA CON PRC

(DIRE) Roma, 5 nov. – “Un partito riunificato sotto le insegne
comuniste”, con queste parole Oliviero Diliberto si riferisce al
rapporto con il Prc nell’anticipazione su “Rinascita on line”
dell’intervista che sara’ domani in edicola su “rinascita”,
settimanale del Pdci.
Questa riunificazione, dice Diliberto, “puo’ rappresentare un
punto di riferimento per le nuove generazioni che positivamente
stanno tornando in piazza a lottare, penso al movimento degli
studenti e alle occupazioni. D’altro canto vi e’ un’urgenza
dettata dalle cose. In Italia si sta verificando un processo di
involuzione autoritaria che e’ molto preoccupante. Le voci
dissonanti sono davvero poche. E allora quelle poche devono
riunificarsi”.

Apc-Prc/ Giordano: Se Ferrero si allea con Diliberto e’ scissione
All’Unità: “Unire a sinistra chi ci sta. Primarie per le liste”

Roma, 5 nov. (Apcom) – La scissione di Rifondazione non è più un
tabù, e Franco Giordano ne parla apertamente in una intervista
all’Unità: “Non possiamo coltivare micro intese – dice l’ex
segretario del Prc – se Ferrero cerca di allearsi con Diliberto,
chiudendo il recinto e così la partita, significa che vuole la
scissione dentro Rifondazione”.

Alla vigilia del lancio dell’associazione unitaria che dovrebbe
fare da incubatrice al nuovo partito di sinistra, Giordano
rilancia la questione dell’unità a sinistra
“in-di-pen-den-te-men-te”, scandisce, “dalla legge elettorale.
Proponiamo la densità maggiore possibile a sinistra del Pd. Chi
ci sta”.

Quanto alle ricadute sulle liste per le elezioni europee, le
scelte vanno fatte “nel modo più democratico che conosco: con le
primarie”, spiega Giordano.

Written by eneaminghetti

novembre 5, 2008 at 4:55 PM

Pubblicato su diligiordano